Amianto o, più raramente, asbesto, sono i termini usati per indicare una famiglia di minerali costituiti da silicati di alluminio, ferro e magnesio, derivati da una roccia minerale con struttura finemente fibrosa.
L’amianto comporta dei rischi per la salute che possono tradursi in un’azione tossica con l’asbestosi e un’azione cancerogena con varie patologie tra le quali il cancro polmonare e il mesotelioma.
Il datore di lavoro e/o il proprietario dell’immobile hanno l’obbligo di accertare la presenza di amianto negli edifici e qualora ne venga riscontrata la presenza occorre attuare un programma di controllo e di manutenzione dei manufatti compromessi, al fine di ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti.
Materiali contenenti amianto presenti in un edificio o in un impianto non comportano di per sé l’esistenza di un pericolo per la salute degli occupanti.
Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è estremamente improbabile che esista un rischio apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Se, invece, il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o per cause accidentali, si verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio per gli occupanti.
Analogamente se il materiale è in cattive condizioni, o se è altamente friabile, le vibrazioni dell’edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d’aria possono causare il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale.
Per la valutazione del rischio di esposizione a fibre di amianto del personale presente nell’edificio sono utilizzabili due tipi di criteri:
- l’esame delle condizioni dell’installazione, al fine di stimare il rischio di rilascio di fibre dal materiale;
- la misura della concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all’interno degli ambienti interessati (monitoraggio ambientale).Devono, inoltre, essere attentamente valutati, ispezionando visivamente:ù
- l’installazione;
- il tipo e le condizioni dei materiali;
- i fattori che possono influenzare il distacco e la diffusione delle fibre e l’esposizione del personale;
- i fattori che possono determinare un futuro danneggiamento o degrado.
Dovrà essere compilata l’apposita scheda di sopralluogo, separatamente per ciascun’area dell’insediamento in cui sono presenti materiali contenenti amianto.
In base agli elementi raccolti per la valutazione possono delinearsi tre diversi tipi di situazioni:
a) improbabile rischio di rilascio di fibre di amianto
In questi casi non è necessario alcun intervento specifico sui materiali contenenti amianto. Occorre, invece, un controllo periodico delle condizioni dei materiali e il rispetto di idonee procedure per le operazioni di pulizia e manutenzione, al fine di assicurare che le attività quotidiane siano condotte in modo da minimizzare il rischio di rilascio di fibre di amianto.
b) rischio minimo di rilascio di fibre di amianto
In situazioni di questo tipo, oltre alle prescrizioni sul controllo periodico e la manutenzione, deve essere definito un intervento finalizzato ad evitare il danneggiamento dei materiali di amianto.
c) rischio concreto di rilascio di fibre di amianto
In queste situazioni si determina la necessità di un’azione specifica da attuare in tempi brevi, per eliminare il rilascio di fibre di amianto in atto nell’ambiente.